La lavorazione della ceramica nel comune di Squillace ha radici molto antiche. Gabriele Barrio nel suo: "De Antiquate et Situ Calabriae", risalente agli ultimi tre decenni del '500, enumera 18 centri ceramici e, tra questi, Squillace.
La tecnica delle ceramiche ingobbiata e graffita di Squillace è di impronta bizantina. L'ingobbio, che è una particolare tecnica "decorativa" a graffio, rappresenta proprio il codice identificativo della ceramica squillacese, di un caldo colore rosso-scuro. La stessa tecnica fu mantenuta anche dopo l'influsso siculo-musulmano che ne arricchì il repertorio decorativo senza, tuttavia, influenzarne l'impostazione tecnologica.
In età medievale e moderna lo sviluppo delle città e la ripresa degli scambi commerciali, con le numerose fiere, fecero conoscere in tutta la regione i prodotti ceramici squillacesi, tant'è che alcuni vasai, nel XV secolo, per la loro abilità, lavorarono presso la corte di Ferrante d'Aragona.
Tra il '500 e il '600 la produzione ceramica di Squillace acquista rilevanza anche sotto il profilo artistico, così che all'interno degli stessi vasai comincia la distinzione tra "pignatari", ovvero artigiani dell'argilla che si dedicano in particolar modo alla produzione di materiale di uso domestico, e "fajenzari" ovvero maestri vasai che lavorano con grande competenza tecnica l'argilla, ricavando prodotti artistici di eccellente fattura, decorati con motivi floreali in stile orientaleggiante.
Recenti studi geologici hanno confermato l'esistenza nel territorio di Squillace di numerose cave di argilla caolinite e ferrosa che, se depurata e degasata, danno una materia prima di ottima qualità e di particolare pregio. Pertanto solo le ceramiche prodotte nelle botteghe di Squillace possono avere il marchio di denominazione di origine "ceramica artistica e tradizionale di Squillace.
Contatti
La Ceramica ingobbiata e graffita
88069, Squillace CZ
Tel: +39 0961 914352
The pottery in the municipality of Squillace roots recently. Gabriele Barrio in his "De Antiquate et Situ Calabriae", dating back to the last three decades of the '500, counts 18 pottery centers and, among these, Squillace. The technique of slipware and graffita (scratched) ceramics of Squillace is in the Byzantine style. The slip, which is a particular "decorative" technique to scratch, is precisely the identification code of the ceramic of Squillace, of a warm dark red color. The same technique was maintained even after the Sicilian-Muslim influence, which enriched the decorative repertoire without, however, interfering with the technological approach. During the medieval and modern age with the development of the city and the rebirth of trades, with many fairs, ceramic outputs from Squillaci were known throughout the region so that some potter-craftsman, in the XV Century, for their skill, worked at the court of Ferrante of Aragon. Between the '500 and' 600 the ceramic production of Squillace becomes relevant also artistically, so that it starts among the potters the distinction between "pignatari" or clay artisans who are dedicated especially to the production material for domestic use, and "fajenzari" or master potters who work clay with great technical expertise, obtaining artistic products of excellent workmanship, decorated with floral motifs in oriental style. Recent geological studies have confirmed the existence in the territory of Squillace of several kaolinite and iron clay pits which, when purified and degassed, give a raw material of excellent quality and of great value. Therefore only the ceramics produced in the workshops of Squillace may be trademarked "artistic and traditional ceramics of Squillace”.